Una confezione di fette biscottate al farro e...
Perfetto!
...e una di cous cous sempre di farro e...
Perfetto!
... e succhi di frutta alla mela e alla carota.
Perfetto!
Quanto pago?
Perfetto, in tutto 15 euro, perfetto.
Consegno il mio bancomat. La titolare del negozio di prodotti biologici lo prende, lo osserva, lo soppesa e poi
Perfetto! Ho il pos fuori uso, la banca lo ha sostituito ma ancora non è attivo. Perfetto!
Tiro fuori 20 euro e pago.
Perfetto! Ecco il resto di cinque euro, perfetto.
Arrivederci.
Esco.
Perfetto. Arrivederci. Perfetto.
Mi piacciono, certe stranezze. Mi
piacciono talmente tanto che a volte mi sento persino un po’ a disagio. Per
dirne una, mi piacciono le persone che dicono Perfetto, in ogni occasione, a
piè sospinto. Mi capita di incontrarne parecchie, di queste persone, al bar, al
ristorante, nei negozi, per strada. Io quando sento una persona dire Perfetto, mi viene
voglia di battere le mani. Mi viene voglia di dire fermiamoci, per favore,
fermiamoci adesso, barman fermati, non fare il caffé, cameriere, cuoco,
fermatevi, per strada in mezzo al traffico, fermiamoci e facciamo un
bell’applauso al signore là che ha detto Perfetto. Lo ha detto al
cameriere che lo ha accompagnato al suo tavolo, Perfetto; al barista che
gli ha preparato il suo caffé, Perfetto; al negoziante che Perfetto ha il pos che non funziona e Perfetto accetta solo contanti, Perfetto; al suo amico, incontrato per strada
che gli ha detto di essere stato licenziato e di avere pochi giorni di vita per
un tumore, Perfetto Perfetto.
Io penso che tutti capirebbero,
applaudirebbero e a una voce direbbero Perfetto.
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