Il calcio dell' Asino

Il calcio dell' Asino
Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

Sotto il cappello... pensieri scarmigliati

Sotto il cappello... pensieri scarmigliati

giovedì 7 gennaio 2016

PERFETTO

Una confezione di fette biscottate al farro e...
Perfetto!
...e una di cous cous sempre di farro e...
Perfetto!
... e succhi di frutta alla mela e alla carota.
Perfetto!
Quanto pago?
Perfetto, in tutto 15 euro, perfetto.
Consegno il mio bancomat. La titolare del negozio di prodotti biologici lo prende, lo osserva, lo soppesa e poi
Perfetto! Ho il pos fuori uso, la banca lo ha sostituito ma ancora non è attivo. Perfetto!
Tiro fuori 20 euro e pago.
Perfetto! Ecco il resto di cinque euro, perfetto.
Arrivederci.
Esco.
Perfetto. Arrivederci. Perfetto.
Mi piacciono, certe stranezze. Mi piacciono talmente tanto che a volte mi sento persino un po’ a disagio. Per dirne una, mi piacciono le persone che dicono Perfetto, in ogni occasione, a piè sospinto. Mi capita di incontrarne parecchie, di queste persone, al bar, al ristorante, nei negozi, per strada. Io quando sento una persona dire Perfetto, mi viene voglia di battere le mani. Mi viene voglia di dire fermiamoci, per favore, fermiamoci adesso, barman fermati, non fare il caffé, cameriere, cuoco, fermatevi, per strada in mezzo al traffico, fermiamoci e facciamo un bell’applauso al signore  là che ha detto Perfetto. Lo ha detto al cameriere che lo ha accompagnato  al suo tavolo, Perfetto; al barista che gli ha preparato il suo caffé, Perfetto; al negoziante che Perfetto ha il pos che non funziona e Perfetto accetta solo contanti, Perfetto; al suo amico, incontrato per strada che gli ha detto di essere stato licenziato e di avere pochi giorni di vita per un tumore, Perfetto Perfetto. 
Io penso che tutti capirebbero, applaudirebbero e a una voce direbbero Perfetto.

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